Gli animali domestici in Italia non conoscono crisi demografica. Nelle nostre case vivono 8,8 milioni di cani, 10,2 milioni di gatti, 12,8 milioni di uccelli, 1,5 milioni di pesci, 1,8 milioni di conigli e criceti, e 1,3 milioni di tartarughe. Solo cani e gatti negli ultimi 5 anni sono aumentati di 5 milioni e nella Ue siamo la terza nazione per numero di «pet». Si tratta di un bellissimo dato per almeno due ragioni:
1) per i bambini convivere con un amico a 4 zampe insegna a prendersi cura dell’altro, a trasferire emozioni, a stimolare il senso di responsabilità;
2) fa bene agli anziani perché, dimostrano autorevoli studi scientifici, migliora la qualità della vita. Interagire con gli animali diminuisce i livelli di cortisolo (un ormone correlato allo stress) e abbassa la pressione sanguigna. Inoltre – secondo l’Accademia americana di neurologia – per gli anziani rallenta anche il declino cognitivo.
Oggi in Italia sono 2 milioni gli over 65 che possiedono un cane e 1,8 milioni quelli che ospitano un gatto. Un rapporto commissionato dalla «Società Italiana di Gerontologia e Geriatria» ricostruisce come la presenza degli animali domestici nelle nostre famiglie faccia risparmiare ogni anno 4 miliardi di euro al sistema sanitario nazionale.
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