Da quando Shylock, il cane lupo cecoslovacco di famiglia, non vive più con noi, il giardino di casa è diventato una specie di Bar Sport per i cani del vicinato. C’è chi passa la mattina e chi il pomeriggio, chi si ferma tutto il giorno a sonnecchiare all’ombra e chi s’affaccia soltanto per una rapida visita. Bonnie, la nostra maremmana, naturalmente conosce tutti i cani anche perché a sua volta passa spesso a trovarli: all’inizio, a dire il vero, non sembrava particolarmente felice dell’invasione – è una cucciolona molto tollerante, ma è pur sempre un cane da guardia con un forte istinto territoriale –, ma nel giro di qualche giorno li ha accolti e ora sembra apprezzare molto la compagnia.
Quando non eravamo insieme, in casa o in giardino, Shylock restava in un grande recinto che arriva fino al cancello: da lì gli bastava un’occhiataccia – molto più di rado un ringhio – per tenere lontani i visitatori. I quali si fermavano sulla soglia del cancello, immobili e silenziosi, prima di tornarsene a casa sotto lo sguardo vigile del lupo. Shylock non è un cane litigioso né violento, e soltanto una volta ha aggredito un altro cane: senza nessuna seria conseguenza, per fortuna. E per colpa mia, non sua: mi ero fermato in paese a chiacchierare con un’amica, anche lei con un cane, senza preoccuparmi di farli sedere e soprattutto di lasciare abbastanza spazio fra i due cani e intorno a loro. Ma è stato, appunto, un caso isolato. Dall’interno del recinto, invece, quando un cane si presentava sulla soglia del cancello, Shylock era in grado di esercitare tutta la sua forza di persuasione semplicemente con la presenza e con lo sguardo, e con risultati infallibili: come se agli altri cani bastasse quell’avvertimento silenzioso, e per me inafferrabile, per convincersi a fare marcia indietro.
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