Divieto di macellare cani e gatti, di commercializzare le loro carni e di consumarle. E, ancora, introduzione nel codice penale del nuovo articolo 544-bis.1 che qualifica tali condotte come delitto, punito con la reclusione da due mesi a un anno e con una multa da 2 mila a 50 mila euro. Non solo: a seconda dei casi sarà possibile applicare la fattispecie dell’articolo 544-bis, quello sull’uccisione di animali, che stabilisce un periodo di reclusione doppio, da 4 mesi a 2 anni, partendo dal presupposto che le uccisioni avvengano «per crudeltà o senza necessità». E’ quanto prevede il disegno di legge che l’on Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia e presidente dell’intergruppo per i diritti degli animali, ha presentato oggi a Roma.
Mobilitazione internazionale
L’iniziativa si inserisce nella mobilitazione internazionale contro il consumo di carne di cane promosse dalla World Dog Alliance, un coordinamento di associazioni di cui fa parte anche la Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa), di cui la stessa Brambilla è presidente. In Italia, al giorno d’oggi, nessuno si nutre di carne di cane o gatto — anche se proprio oggi la Lega antivivisezione (Lav) ha diffuso il video choc di un gatto che un senza fissa dimora ha scuoiato e arrostito per cibarsene — ma la nuova fattispecie di reato serve per certificare in maniera inequivocabile il divieto, già vigente in diversi Paesi occidentali, tra cui Austria, Germania e, dal dicembre scorso, anche Stati Uniti.
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