l Canaan Dog è una razza canina di origine israeliana riconosciuta dalla FCI (Gruppo 5, Sezione 6). Il Canaan dog è autoctono della Palestina: i graffiti di Ben Assan e le incisioni rupestri del Sinai centrale, risalenti al secondo millennio a.C., raffigurano un cane che somiglia moltissimo alla razza odierna. Per molto tempo è stato un cane selvatico, che viveva ai limiti degli accampamenti beduini avvicinandosi solo per rubare qualche avanzo di cibo; ma nel 1937 la professoressa Rudolfina Menzel, esperta cinofila, ricevette dall’Haganah Defence Force l’incarico di selezionare un nuovo gruppo di cani per i servizi dell’Esercito. Ella rivolse il suo interesse al Canaan che evidenziò ottime doti caratteriali, grande capacità di apprendimento e notevole versatilità: divenne così il cane ufficiale dell’Esercito israeliano. Nel 1953 la Menzel stilò il primo standard della razza, che venne riconosciuto dalla FCI nel 1966.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE: È un cane di taglia media, ben proporzionato, simile a un canide selvatico. La testa è ben proporzionata e nobile, mai pesante né rozza. Lo stop è lieve. Il cranio non è né a cupola, né piatto. Il muso è forte, di moderata lunghezza e larghezza. Occhi leggermente obliqui, a mandorla, di colore bruno scuro e con rime palpebrali scurissime. Le orecchie sono erette, corte e relativamente larghe, leggermente arrotondate in punta, attaccate basse e ben distanziate. Il tronco è tendente al quadrato: presenta torace profondo, costole ben evidenti, reni arcuati, addome ben rientrante. Gli arti sono perfettamente diritti. La coda è ben fornita di pelo, portata sopra la schiena; la coda a falcetto è ammessa. Pelo: da corto a medio, dritto e duro; il pelo lungo è indesiderato. Colore: dal sabbia al rosso marrone. Può essere anche bianco e nero, nero e bianco, marrone e bianco, con o senza mascherina. Inaccettabili il grigio, il tigrato, il nerofocato e il tricolore. Taglia: dai 50 ai 60 cm al garrese, per un peso di 18-25 kg; i maschi generalmente sono molto più grandi delle femmine.
per leggere tutto l’articolo clicca QUI