All’altare con il cane. Non per vezzo, ma per suggellare il momento più bello. Può sembrare una bizzarria e invece è lo specchio dei tempi precari che viviamo: davanti a legami sempre più traballanti ci appoggiamo alle quattro zampe più fedeli. Quelle che non tradiscono mai. Con questa convinzione in testa una ragazza campana, accompagnata dalla madre, si è presentata dal parroco della chiesa napoletana di San Giuseppe a Chiaia e gli ha posto la più insolita delle richieste: sposarsi insieme alla sua inseparabile bestiola. «Mi ha detto – racconta all’Ansa don Franco Rapullino – che era l’affetto più caro che aveva e per questo lo voleva con se anche in quel frangente». Siamo in tempi di permissivismo e di flessibilità anche al cospetto del Signore e le rigidità di un tempo, basti pensare all’abbigliamento, sono scomparse. Ma quando è troppo è troppo. Don Franco non ha tentennato e non si è fatto avviluppare dalle corde del sentimento: «Non posso dire cosa ho risposto, diciamo solo che dopo mi sono dovuto confessare». Insomma, il don deve aver consegnato una replica cartavetrata a quella che considerava una provocazione. «Non credo proprio – è la sua conclusione. – che quelle persone ritorneranno nella mia chiesa. Non sono stato diplomatico nel dire no».
Esagerazioni? «Non mi pare – ribatte don Pierangelo Sequeri, uno dei più noti teologi italiani, preside del Pontificio istituto Giovanni Paolo ll per studi su matrimonio e famiglia- il cristianesimo è una cosa seria e allora il punto è capire che cosa interessasse di più alla ragazza: il sacramento o la compagnia del cagnolino?».
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