«La principale causa del randagismo è la riproduzione incontrollata e l’unico modo serio per contrastarla è la sterilizzazione». A parlare è Angelo Troi, segretario nazionale del Sindacato italiano dei veterinari liberi professionisti (Sivelp). Il randagismo «ancora oggi è un fenomeno non gestito adeguatamente, in crescita esponenziale da quando è stata emanata le legge che doveva contenerlo e prevenirlo (Legge quadro 281/91)», spiega il sindacato.
Anche se è non facile indicare dati precisi sul fenomeno, secondo una stima del sindacato «sarebbero circa 700mila i cani randagi in Italia, una popolazione che sarebbe raddoppiata negli ultimi due anni», un dato figlio anche dati dell’Anagrafe canina nazionale da cui «risulta che oggi i cani registrati in Italia sono circa 10 milioni rispetto ai 6 milioni del 2015».
vai a La Stampa