To die, to sleep. To sleep, perchance to dream (Morire, dormire. Dormire, forse sognare) sono le celeberrime parole che Shakespeare fa uscire dalla bocca di Amleto nel suo dubbio eterno dell’essere o non essere.
Ora, che gli animali muoiano, di questo siamo certi. Altrettanto del fatto che dormano. Chi più chi meno, tutti gli animali provvisti di sistema nervoso centralizzato hanno un’alternanza di periodi di veglia e sonno hanno bisogno di dormire. Le specie carnivore dormono più di tutte, mentre quelle che pascolano rimangono sveglie più a lungo e ci sono animali, come il rondone, in grado di volare e dormire contemporaneamente. Il cavallo ha due tipi di sonno: in quello più superficiale può dormire in piedi e questo gli è utile per un risveglio veloce, nel caso un predatore lo minacciasse. Ma cosa sappiamo dei loro sogni? Gli animali sognano? E se sì, cosa?
Tutti i proprietari di cani e gatti vi diranno inequivocabilmente di sì, dopo avere visto innumerevoli volte i loro beniamini agitarsi durante il sonno, vocalizzare, allungare le zampe ed estrarre gli artigli, proprio come se sognassero di giocare o di catturare una preda. E dà loro ragione l’eminente psicologo Jason G. Goldman, scienziato cognitivo e divulgatore scientifico della University of Southern California di Los Angeles, secondo cui alcuni animali come cani, gatti, uccelli e ratti possiedono la capacità di sognare durante il sonno. Più cauto Hugo Spiers, psicologo sperimentale dello University College London. Spiers e i suoi colleghi hanno scoperto che quando i ratti vedono del cibo e poi vanno a dormire, alcune delle cellule nel loro cervello sembrano quasi tracciare la direzione da prendere per arrivare a mangiarlo. In un certo senso, i roditori «sognavano» il percorso che li avrebbe portati al cibo.
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