Peanut è un mama’s boy. Elena Lusenti, fotografa milanese trapiantata a Miami sorride mentre prende in braccio il piccolo cane: «Negli Usa chiamano così i quattrozampe che vivono incollati ai compagni di vita umani». È al limite degli 8 chili, che gli consentono di viaggiare in cabina. Peanut due volte all’anno attraversa l’oceano con Elena che torna in famiglia: «Ha un timer incorporato. Si addormenta quando sale in aereo e si sveglia quando atterriamo».
Bravo lui, ma anche lei che oltre a prenotare con largo anticipo i viaggi (in cabina c’è posto per un numero limitato di animali), lo porta per tempo dai veterinari di Stato per controllare i documenti, aggiornare il passaporto e la scheda vaccinale. E nel giorno della transvolata «lo faccio camminare a lungo e poi gli dò un pasto, ma leggero». Niente pasticche: sempre più compagnie rifiutano di imbarcare animali intontiti dai farmaci.
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