Al cavallo si riconoscono mille qualità: l’imponenza fisica associata a un’andatura di eleganza unica, tra gli animali domestici, è forse quella più apprezzata.

Se però si pensa all’intelligenza, il cavallo passa in secondo piano e c’è chi arriva a giudicarlo, tout court, una bestia un tantino stupida. Una delle motivazioni è quella secondo cui, se il cavallo fosse realmente intelligente, si renderebbe conto della sua forza e non si farebbe sottomettere dall’uomo, che è un organismo fisicamente molto più debole.

Studi recenti hanno dimostrato che l’animale in grado di formare una mandria possiede elevate capacità di comunicazione e può leggere le emozioni dei suoi pari attraverso espressioni facciali e chiamate di contatto, come i nitriti. I cavalli sono stati a lungo usati come animali da lavoro e come animali da compagnia, nello sport e nel tempo libero, stabilendo strette relazioni con gli umani, esattamente come accade per cani e gatti. Si sa che i cani mettono in relazione le espressioni facciali e le voci umane per percepirne le emozioni, ma non era noto se i cavalli potessero fare altrettanto.

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