È assunto comune che il cane risponda e venga scodinzolante verso di noi, se lo si chiama, mentre il gatto no.
Ebbene, secondo un team di ricercatori dell’università di Tokyo non è proprio così. Sappiamo che scimmie, pappagalli, delfini e cani possono comprendere alcune parole, quindi gli scienziati giapponesi hanno voluto testare le capacità dei gatti. L’équipe nipponica ipotizza che i mammiferi come i delfini e le scimmie antropomorfe siano animali sociali e quindi più inclini a interagire con gli umani e rispondere ai loro stimoli.
Il gatto ha una domesticazione molto più recente e questo processo è ancora in corso. Sia gli uomini che i gatti si sono evoluti attraverso il processo di auto-domesticazione, in cui la popolazione premia alcuni tratti che diventano sempre più comuni nelle generazioni future. Uno dei ricercatori che ha guidato gli esprimenti ha chiaramente affermato che «in confronto alle altre specie, come scimmie delfini, i gatti non sono così sociali: i gatti interagiscono con noi quando vogliono e se l’uomo non interagisce con loro si perde gran parte della capacità di comprensione tra le due lingue».
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