Quando non arriva la legge si spera che arrivi il buon senso. In mancanza di entrambe poteva bastare un pizzico di solidarietà da parte di una struttura religiosa della provincia di Viterbo che vede nei precetti del Vangelo la strada da seguire o a cui ispirarsi. Questa volta, a quanto pare, no. Così 15 pellegrini non vedenti dell’associazione «Disabilincorsa» che volevano percorre il cammino della via Francigena, si sono visti respingere la prenotazione. La motivazione? La presenza tra gli ospiti di due cani-guida.
L’obbligo normativo
La struttura fa capo ad una onlus descritta nella pagina web come «aperta ai bisogni del territorio, disponibile ad offrire un ambiente familiare che accoglie, ascolta, condivide, accompagna». Comprensibile dunque la delusione dei disabili, che ancora una volta si sono sentiti esclusi, ancor più da una struttura religiosa che dovrebbe sostenerli anziché emarginarli. Nulla da fare, nonostante l’Enpa sia intervenuta ricordando alla responsabile della struttura che esiste un obbligo normativo ad accettare cani-guida, che devono seguire necessariamente i loro proprietari in tutti i luoghi aperti al pubblico. La sanzione prevista per chi non rispetta tale obbligo varia tra i 500 e i 2.500 euro. L’Enpa che si è fatta portavoce di «Disabilincorsa» ha inviato una diffida tramite i legali alla struttura.
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