Se pensiamo che il nostro pianeta è abitato da 650 milioni di gatti, che solo in Italia sono 7,5 milioni quelli di proprietà mentre in Francia ormai superano i 13 milioni, l’obesità del gatto rappresenta un problema per molte persone, perché il felino francamente obeso è un gatto gravemente malato, preda di concomitanti serie malattie che lo portano a morte prematura, lo obbligano a numerose visite veterinarie e ingurgitare un numero cospicuo di farmaci (di solito piuttosto costosi).
A parte la tristezza del proprietario per il proprio beniamino che sta male, c’è anche un risvolto economico che pesa sul suo portafoglio e non è per niente trascurabile.
Un nuovo studio, che ha coinvolto più di 19 milioni di gatti provenienti da tutto il Canada e dagli Stati Uniti suggerisce che la maggior parte degli animali, continua a ingrassare dopo aver raggiunto l’età adulta e che il loro peso è sensibilmente più elevato di quanto non lo fosse vent’anni fa. I ricercatori dell’Ontario Veterinary College dell’Università di Guelph hanno analizzato 54 milioni di misurazioni del peso di gatti domestici effettuate presso gli uffici veterinari tra il 1981 e la metà del 2016 per avere un’idea del pattern di incremento ponderale. Lo studio, pubblicato sul Journal of American Veterinary Medical Association la scorsa settimana, è il primo del suo genere per il pool di dati pervenuti e analizzati.
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