Ha 90 anni Wally Conron, tardi per rimediare a un errore non per confessare un rimorso. Il creatore della razza Labradoodle, un cane creato incrociando il Labrador retriever e il Barboncino standard, miniatura o giocattolo, è pentito. In tv ha dichiarato di aver scatenato un mondo di “mostri di Frankenstein”.
Conron lavorava per la Guide Dogs Victoria in Australia, è riuscito a creare il primo incrocio nel 1989: “Ma ho dato il via a una tendenza pericolosissima”, ha detto in un podcast che si può ascoltare sulla Abc, “ho aperto un vaso di Pandora e liberato il mostro di Frankenstein”.
Il “grande rammarico” del capostipite dei “design dog” è che la sua invenzione abbia spianato la strada a “persone non etiche e spietate” che allevano cani per venderli a prezzi altissimi, assecondando un mercato troppo facilmente alla ricerca di surrogati umanoidi, cani con grandi occhi che rievocano cuccioli d’uomo: “Ma spesso senza pensare alla salute dei loro cani e della loro prole”. Le parole di Conron hanno fatto il giro del mondo rilanciando il dibattito sui confini della manipolazione genetica. Giochiamo a fare dio, creiamo dolore, per estetica.
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