Nel ginepraio di decreti, circolari e ordinanze per contenere la diffusione del coronavirus si perde l’orientamento. Il governo prescrive di limitare al massimo gli spostamenti, ammettendo delle eccezioni.
Tra queste rientrano anche l’adozione o l’acquisto di animali da compagnia? Purtroppo la risposta non è univoca, e il rischio di essere sanzionati è sempre dietro l’angolo.
Secondo Carla Rocchi, presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali, contrariamente a quello che si potrebbe pensare “le adozioni di cani e gatti da canili e rifugi non sono sospese”. In una circolare del Ministero della Salute, infatti, la fattispecie rientra nelle attività che “possono essere differite”, quindi non c’è un divieto espresso. Una regola di buon senso per evitare il sovraffollamento, perché l’emergenza sanitaria non è servita a fermare gli abbandoni: ogni anno in Italia sono più di 150mila. Certo, le modalità di adozione non sono più le stesse, e cambiano da caso a caso. “È necessario contattare le strutture via telefono per capire come muoversi”, chiarisce la Rocchi. Il consiglio è quello di rivolgersi a rifugi che siano nel proprio comune di residenza, allegando all’autocertificazione la documentazione che comprovi l’adozione.