Per molti sono stati una compagnia per spezzare la tristezza del confinamento in casa per contenere la diffusione del coronavirus. I cani sono stati fonte di gioia e hanno permesso di uscire di casa per fare una passeggiata, talvolta anche ben oltre ai loro bisogni fisiologici previsti dalle ordinanze. In molti Paesi, negli Stati Uniti su tutti, c’è stata una vera e propria corsa alle adozioni. Ma poco per volta, per fortuna, le vite umane torneranno a seguire il loro ritmo, in particolar modo per gli impegni lavorativi.
«Hanno condiviso con le loro famiglie molto tempo di qualità e i cani hanno accumulato un enorme ed eccessiva dipendenza» spiega al Times l’esperto di psicologia degli animali Roger Mugford, noto per essersi occupato dell’addestramento dei Corgi della regina Elisabetta: «i quattrozampe troppo viziati – aggiunge l’esperto – potrebbero soffrire quando i genitori di casa torneranno al lavoro e i figli a scuola».
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