Il rapporto fra l’uomo e l’orso negli ultimi anni è stato al centro delle cronache per un conflitto che nel nord-est d’Italia sta diventando sempre intenso. Dopo aver voluto la reintroduzione dell’orso bruno – grazie al progetto Life Ursus – in Trentino la convivenza è diventata difficile: da un lato, le soluzioni politiche hanno portato a imprigionare in spazi non certo adeguati gli esemplari “complicati”, mentre dall’altro il mondo animalista battaglia fuori e dentro i tribunali per difendere il diritto alla libertà di questi animali. Serve un equilibrio che non sarà facile trovare.
Ma c’è anche una parte d’Italia che ha imparato a convivere con questi plantigradi. Non che sia stato un percorso veloce e facile, e neanche che tutti i problemi siano stati risolti, ma le idee alla base di questo rapporto sembrano chiare e applicate partendo da una profonda conoscenza dell’animale e del suo habitat. Parliamo del Parco Naturale di Abruzzo, Lazio e Molise (Palm) dove ha casa l’orso bruno marsicano e dove se ne contano circa una cinquantina di esemplari. Lì, oltre all’ottimo lavoro svolto da guardie e funzionari del parco c’è una realtà come “Salviamo l’orso”, un’associazione fatta di volontari che realizza attività mirate a ridurre i conflitti uomo-orso.
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