La corrida non sarà patrimonio mondiale dell’umanità. L’Unesco ha escluso la sua candidatura dalla lista 2021 dei beni culturali immateriali dell’umanità. Ma, almeno per ora, non ci sono motivazioni animaliste alla base della decisione, ma una sorta di “vizio di forma”.
Il 17 giugno e il 6 agosto scorsi l’Asociación Intergubernamental de la Tauromaquia (Ait) aveva inviato una richiesta all’Unesco chiedendo un intervento anche in virtù di una presunta “situazione di emergenza” della corrida in Spagna: il Covid ha accentuato una crisi di un settore che, anche per una diversa sensibilità animalista, già non godeva di ottima salute e aveva bisogno di sovvenzioni pubbliche per stare in piedi.
La questione è stata discussa dal Comitato Intergovernativo del Patrimonio Culturale Immateriale dell’organizzazione ed è stata respinta in quanto la proposta è arrivata attraverso una semplice lettera indirizzata al direttore generale, Audrey Azoulay, priva di un dossier motivato di argomenti a sostegno della richiesta, e mandata da un ente privato senza essere avallata da nessuno Stato.
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