A Montecitorio, nella seduta dedicata all’approvazione della legge di bilancio, il governo ha accolto un ordine del giorno firmato da Michela Vittoria Brambilla, impegnandosi a valutare l’opportunità di portare al 10 per cento l’Iva sugli alimenti per animali e sulle prestazioni veterinarie. Il corrispondente emendamento, presentato dall’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, era stato bocciato dalla maggioranza in commissione Bilancio.

«Restiamo convinti – afferma Brambilla – degli obiettivi che ci eravamo prefissi: ridurre gli oneri fiscali indiretti sui proprietari di animali d’affezione e stimolare la ripresa rafforzando una delle filiere più dinamiche e resilienti dell’economia, quella della cura e dell’alimentazione dei milioni di animali che vivono nelle case degli italiani. Sono proposte – aggiunge la deputata di FI – che meriterebbero di essere seriamente considerate non solo come strumento per stimolare la ripresa, ma soprattutto quale concreta applicazione del principio “one health” di cui da tempo l’Organizzazione mondiale della Sanità si fa portavoce. Abbiamo imparato sulla nostra pelle – conclude Brambilla – che la salute pubblica è una sola, umana e animale. Sarebbe ora di trarne le conseguenze anche dal punto di vista fiscale»

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