Gli italiani sono decisamente un popolo di amanti degli animali: se nel 2019 era stato raggiunto il rapporto di 1 a 1 tra popolazione e «pet» — circa 60 milioni gli uni e altrettanti gli altri —, nel 2020 il numero dei secondi è ulteriormente cresciuto e oggi nelle nostre case si contano 62,1 milioni animali domestici, di cui circa 8,2 milioni di cani e 7,9 milioni di gatti (il resto è rappresentato dai pesci degli acquari, quasi 30 milioni, e dai volatili, quasi 13).
Non è un caso che l’incremento sia stato più marcato proprio nell’anno della pandemia: da un lato lockdown e zone rosse hanno favorito la vita domestica e tante famiglie hanno pensato di completarsi accogliendo un amico a quattro zampe; e dall’altro chi non aveva qualcuno accanto ha trovato nella compagnia di un cane o di un gatto il conforto alle lunghe giornate di isolamento. Sono aumentate le adozioni e le acquisizioni attraverso altri canali, anche se purtroppo nell’ultima estate, con il Covid in rallentamento e la ripresa dei ritmi pre-pandemici, è stato registrato anche un aumento degli animali restituiti o portati ai rifugi (ASCOLTA il podcast). Sul fronte economico, in ogni caso, questo si è tradotto in un anno record per le aziende del settore del largo consumo, che hanno fatto registrare una crescita eccezionale dell’8,8% rispetto all’anno precedente. E anche il comparto degli animali da compagnia ne ha beneficiato.
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