Dopo la morte improvvisa del suo proprietario, il cane Furia era entrato in una crisi profondissima. Siccome nessuno dei familiari dell’uomo l’aveva accolto in casa sua, il Pastore Tedesco a sette anni era entrato nel canile di Refrancore, in provincia di Asti, in Piemonte, sotto choc e senza riuscire ad ambientarsi alla nuova vita.

Il forte dolore per la mancanza del suo proprietario e per una vita chiuso in un box, lo avevano portato fin dai primi giorni nella nuova struttura a ferirsi, a compiere atti di autolesionismo. Prima aveva cominciato a mordersi i fianchi, poi ad aggredirsi la coda. Passava quasi tutto il giorno a girare su se stesso per afferrarla, e in questo modo si feriva fino a provare più dolore fisico che emotivo. I veterinari a un certo punto erano stati costretti ad amputargli la coda, dopo aver fatto qualsiasi tentativo per evitare l’operazione, compresa la distrazione con ossa e giocattoli affinché mordesse quelli anziché se stesso, e la carne cruda come coccola rispetto alle crocchette.

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