Si chiama Nero. Ricorda il lupo, per la sua fierezza e nobiltà di comportamenti e di sguardi. È austero ma affettuoso. Serio ma giocoso. La sua personalità sembra un meraviglioso ossimoro.
Ha dei bellissimi occhioni scuri con le pagliuzze cangianti color sole di giugno siciliano. Uno sguardo fiero, nient’affatto supplichevole o mieloso.
Ti guarda e sta zitto, ma in quello sguardo e in quel silenzio c’è tutta la sua dignità e la sua storia. Nero è stato altrove ed è stato riportato in vita. Ha fatto un viaggio di andata e ritorno dall’aldilà.
Mesi addietro è stato trovato agonizzante, in preda a convulsioni da avvelenamento.
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