Era un prevedibile lunedì di gennaio e aveva le sembianze dei soliti lunedì. Cielo plumbeo che non lasciava presagire nulla di buono. La solita fretta che ti serpeggia addosso e che ti ricorda che una settimana è al suo inizio e che non puoi rallentare. Il cellulare che strepita. Le email. Gli inciampi di buon mattino.
Mi ero appena messa in auto diretta in studio, ma prima sarei dovuta passare dalla banca, dalla posta, dal commercialista e il mio primo paziente sarebbe arrivato in studio alle dodici e trenta, quindi avrei anche dovuto mangiare qualcosa durante il tragitto per cercare di sopravvivere al mio lunedì.
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