Un gatto in bronzo, alto tre metri, è stato inaugurato a Triora, il leggendario borgo delle streghe nella valle Argentina, nell’entroterra della Liguria di Ponente. Il monumento gigante è stato chiamato “Grand pardon”, vale a dire un grande perdono: il progetto vuole rendere onore al gatto “vittima della crudeltà umana e dell’Inquisizione” nel piccolo centro ligure. Si narra infatti che nel paese a una quarantina di chilometri da Sanremo, tra il 1587 e il 1589 si svolse un processo in cui alcune donne vennero accusate di stregoneria per il prolungarsi di una carestia. Alla fine furono assolte, ma due di loro morirono: una per sfuggire alle torture, l’altra si gettò da una finestra. Negli anni dell’Inquisizione anche i gatti neri venivano uccisi perché considerati vicini al demonio. Per chiedere perdono a tutti gli animali torturati, due professionisti russi che vivono a Triora, Svetlana Lin e Alezander Orlov, hanno commissionato all’artista Elena Rede una scultura di grandi dimensioni: il “Gatto di Triora”. All’iniziativa ha collaborato anche il team internazionale “Triora Project”.
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