Diventano spesso – e loro malgrado – strumento di ripicca o ricatto: cani, gatti e animali domenisci, in caso di separazione della coppia, che fine fanno? In Italia non esiste una legge che regoli ‘l’affidamento’ dell’animale domestico, tuttavia, sempre per legge, gli ex coninugi possono ‘accordarsi’ su chi debba continuare a tenere il ‘familiare a 4 zampe’. ‘Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), al cui Ufficio legale spesso arrivano richieste d’informazioni sul tema, chiarisce anzitutto che, in caso di separazione, è possibile stabilire per vie legali l’affidamento dell’animale domestico.
Tuttavia, qualche distinzione va fatta a seconda che il pet viva con una coppia sposata o di fatto. Il suggerimento? Meglio inserire il destino del cane o del gatto in un accordo prematrimoniale. Quando non si arriva a un accordo tra ex, i due possono decidere di ricorrere alle vie legali. L’animale domestico, infatti, viene considerato un “oggetto” e può rientrare nella spartizione dei beni tra gli ex coniugi.
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