Qualche settimana fa una collega di un ufficio stampa mi manda, fra le tante segnalazioni, anche un paio di video di pappagalli “influencer” i cui filmati diventano virali: c’è quello che risponde per le rime all’umano che non se ne vuole andare al lavoro, quello che parla in dialetto romano o quello siciliano. Talvolta sembra esserci una vera e propria interazione.

Un contenuto leggero che però mi ha fatto riflettere: e se un giorno i cani iniziassero a parlare con la lingua degli umani? Così mi sono confrontato con colleghi e amici per capire che cosa ne pensassero e in molti hanno detto: “non vedo l’ora, sai quante cose vorrei chiedergli? Sai quante volte lo guardo e gli dico ‘perché non parli?’. C’è poi chi, con un moto di onestà, ammette anche di averne paura: “Così saprei davvero che cosa pensa di me, e non sarei pronto a scoprire che non gli piaccio” e ancora chi, grande amante degli animali e conoscitrice del mali dell’uomo che spera: “”Non devono parlare, sono meravigliosi così e per fortuna non parlano, diventerebbero mostruosi come noi umani”.

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