Pensa a quando torni a casa e trovi il tuo cane ad accoglierti dietro la porta che scodinzola felice, con gli occhi pieni di affetto. Questo è solo uno degli atti di gentilezza che tanto amiamo nei nostri amici a quattro zampe, che non sono solo il risultato di un buon addestramento o di un carattere docile. Pare infatti che la radice di questa “amabilità” abbia un’origine decisamente più profonda, che risiede non tanto nei loro geni, quanto dalla forma del loro Dna. Ma come è possibile che la dolcezza di un cane dipenda dalla struttura tridimensionale del loro materiale genetico?

Una nuova ricerca condotta dalla Eötvös Loránd ha portato alla luce un aspetto sorprendente dell’evoluzione dei cani: la loro gentilezza potrebbe essere profondamente influenzata dalla struttura tridimensionale del loro Dna. La scoperta, pubblicata sulla rivista Bmc Genomics, ha svelato che a svolgere un ruolo cruciale nel comportamento sociale e nella sua evoluzione è la cromatina, una struttura che impacchetta il materiale genetico determinandone anche la regolazione genica.

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