Quando parliamo di gatti, la parola “indipendenti” salta fuori prima ancora che tu possa dire “micio”. Ma quanto c’è di vero in questa convinzione? Sono davvero degli eremiti pelosi che vivono con noi per puro opportunismo, o siamo noi che non abbiamo capito fino in fondo i loro segnali sottili?
Il mito dell’indipendenza: da dove nasce
L’idea che i gatti siano indipendenti ha radici profonde nella storia. A differenza dei cani, che sono stati addomesticati per collaborare con gli esseri umani (pensate ai pastori o ai cani da caccia), i gatti si sono auto-addomesticati. Migliaia di anni fa, si sono avvicinati ai villaggi umani attratti dai topi che infestavano i granai, e così è iniziata una relazione di reciproco vantaggio. Insomma, non abbiamo scelto i gatti, loro hanno scelto noi… ma alle loro condizioni. Questa “relazione a distanza” ha creato l’immagine del gatto come animale solitario e poco affettuoso. E diciamolo, il loro comportamento non sempre aiuta: uno sguardo altezzoso da dietro il divano e la sensazione di essere osservati come un fastidioso coinquilino possono rafforzare il mito.
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