Questa è una storia triste, molto triste: racconta di un tradimento di lungo corso, di una malattia terminale, di un abbandono e di una lettera di addio.

Arianna, nome di fantasia, mia paziente, scopre contemporaneamente di avere un tumore in fase terminale e un matrimonio in fase terminale. Per una visita accidentale e fortuita viene a sapere di avere un tumore al cervello, quindi da lì a breve per lei non ci sarebbe stato più nulla da fare. Si trattava di un glioblastoma, inutilmente operabile.

Sapeva bene che sarebbe passata dalla sofferenza, dalla profanazione del suo corpo e delle sue funzioni intellettive, della sua intelligenza e dignità di donna, e aveva deciso che non avrebbe affrontato né l’intervento né l’inutile chemioterapia.

Lo stesso giorno di questa triste scoperta riceve una telefonata anonima da parte di una donna che le comunica che il marito è sentimentalmente legato a lei da ben dieci anni, e che adesso era giunto il momento di concludere questo matrimonio finto e di consegnarlo a lei: l’amante di lungo corso.

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